Il 6 Ottobre 2015 la Corte di Giustizia Europea ha decretato che il protocollo di trasferimento dei dati Safe Harbor 1 viola le leggi dell’UE. Attraverso questa decisione, i clienti di società e organizzazioni non europee non conformi con il General Data Protection Regulation (GDPR) dovranno migrare i loro dati verso provider che siano in linea con le regole imposte dal GDPR. Continua a leggere

Il pedinamento è una delle tante tecniche di investigazione e forse una delle più utilizzate da un investigatore privato.

Ma come funziona il pedinamento ed a cosa bisogna stare attenti?

Durante un pedinamento l’investigatore privato raccoglierà tutti gli elementi sospetti che poi faranno parte di un dossier da consegnare al cliente. Durante un pedinamento è possibile scoprire diversi casi, ad esempio una infedeltà coniugale, una finta malattia o un doppio lavoro. Tutti elementi saranno prova in sede giudiziale.
La “discrezione” è senza dubbio un elemento vincente dell’investigatore che dovrà evitare di attirare all’attenzione su di se, cioè essere in grado di osservare senza essere osservato. Fondamentale per l’investigatore sarà anche l’abbigliamento secondo circostanze, infatti per un caso di pedinamento di un minore che frequenta cattive amicizie sarebbe utile avere un abbigliamento non troppo elegante per esempio, come invece sarebbe utile invece se l’investigatore dovesse osservare le abitudini di un dirigente di una grossa azienda.

Fornire una prova documentata Continua a leggere

Hai bisogno di prove certe per scoprire scomode verità?
Noi di Security & Courtesy Solutions Srl possiamo aiutarti con servizi di pedinamento e osservazione e fornirti tutte le prove necessarie.

Oggi è sempre più difficile conoscere le abitudini dei propri figli, per questo motivo che riceviamo diverse richieste di osservazione e pedinamento. Grazie ad un servizio di osservazione possiamo scoprire se i vostri ragazzi fanno uso di droghe o frequentano cattive amicizie.
I genitori, per colpa del poco tempo a dispozione, non hanno il tempo e/o le competenze a pedinare i propri figli e richiedono un servizio di osservazione, controllo e pedinamento.

Ma quali sono le principali preoccupazioni che i genitori dovrebbero tenere in considerazione?

  1. Eccessiva aggressività del figlio
  2. Amicizie sconosciute
  3. Non conoscere i posti dove il figlio trascorre la maggior parte del tempo
  4. Cellulari nuovi o diversi soldi disponibili senza conoscerne la provenienza
  5. Salute del figlio: stanchezza e fatica alla concentrazione

Come dovrebbero intervenire i genitori?

Oggi la tecnologia ci viene in auto, infatti esistono diverse APP, compatibili per la maggior parte dei telefoni, che memorizzano tutti i movimenti dei proprii figli effettuando un controllo remoto dello smartphone per recuparare backup dati/immagini/video, effettuare pedinamenti GPS tracker cosi da creare un tracciato dei luoghi maggiormente visitati.
Inoltre potrebbe essere utile monitorare i luoghi frequentati.

Noi consigliamo sempre un pedinamento e per questo motivo che la Security & Courtesy Solutions di Genova è a disposizione per effettuare, pedinamenti, servizi di osservazione e monitorare tutti gli spostamenti, usi ed amicizie dei vostri figli. Contattaci per una consulenza

Quante volte è stato necessario un appostamento prolungato, magari in orario notturno, per ottenere le immagini della durata di pochi minuti necessarie a completare un’indagine delicata?
Quanti costi si devono sostenere per tenere sul posto mezzi e personale in modo da non perdere l’attimo fuggente?
Oggi è possibile ridurre drasticamente i costi grazie ad uno strumento di videosorveglianza semplice ed efficace.
La nuova Valigetta per Investigatori privati targata: Elettro Security Srl.

Stiamo parlando di una pratica valigetta per la videosorveglianza professionale composta da:
– n. 1 NVR che permette di collegare comntemporaneamente fino a 3 telecamere IP filari e 5 telecamere IP wi-fi di diverse caratteristiche e tipologia, a ottica fissa o varifocale anche motorizzate, a seconda delle esigenze
– n. 1 Hard Disk integrato da 1 Tb per l’archiviazione delle immagini registrate nella modalità scelta secondo necessità (su evento, su attraversamento di una zona, su intrusione in un’area definita, oppure in continuo)
– n. 1 monitor a colori da 9″ per la corretta messa a fuoco e inquadratura delle diverse telecamere
– n. 1 mouse wireless per l’utilizzo del software di gestione dell’impianto di videosorveglianza
– n. 1 selettore per alimentazione a 220V o a 12V per poter utilizzare l’impianto sia collegandolo alla linea elettrica e occultando il tutto ad esempio in un controsoffitto, oppure per poterlo utilizzare posizionato nel bagaglio dell’auto e alimentato da una adeguata batteria
– n. 1 valigetta con sagomature imbottite antiurto per contenere tutto l’impianto in maniera pratica e sicura, compresi gli alimentatori e la multipresa

L’apparato è pronto per essere collegato all’alimentazione preferita e, una volta attivata una o più telecamere IP, registra automaticamente su Hard Disk le immagini riprese archiviandole per un lungo periodo di tempo senza alcun supporto dell’investigatore.

Potrete quindi utilizzare le telecamere IP in Vs. possesso oppure ampliare il sistema con le tipologie di telecamere più adatte alla Vs. necessità di sorveglianza: dalle microcamere da 1,3Mpixel con obiettivo da 2,8 mm (0,0037 lux) alle telecamere bullet da 5 Mpixel con obiettivo varifocale da 2,8 a 12 mm motorizzate.

 

Ricercatori russi rivelano l’arma segreta della NSA: l’oltraggio al programma di spiare ogni personal computer è stato scoperto

  • La NSA è riuscita ad escogitare un metodo per nascondere software di spionaggio e sabotaggio molto in profondità all’interno dei dischi rigidi, secondo ricercatori del web ed ex agenti NSA.
  • Il gruppo di ricerca dichiara di aver riscontrato computer in 30 diverse nazioni affetti da uno o più di questi programmi spia.
    A seguito: “Che gioia sapere che Obama spia le mie email (e anche le tue…)”, (Marcello Foa, Il Cuore del Mondo);
  • I maggiori “casi infetti” sono stati riscontrati in Iran, seguito da Russia, Pakistan, Afghanistan, Cina, Mali, Siria, Yemen ed Algeria.
  • Le infezioni sono iniziate ad apparire nel 2001, ma sono impennate nel 2008, anno di elezione di Barack Obama.
  • Gli strumenti sono progettati per essere effettivi all’interno dei PC anche in assenza di connessione internet, e persino i produttori di alcuni dei dischi rigidi non sono consapevoli che tali programmi sono stati inclusi nei dischi.
  • Il lavoro delle spie rappresenta un serio avanzamento tecnologico, riuscendo a capire come installare software malevolo in quel codice oscuro, noto come firmware, che si avvia ogni qual volta avviamo un PC.

La National Security Agency (agenzia di sicurezza USA, responsabile di controllo ed analisi delle informazioni a livello globale) è riuscita a escogitare un sistema per nascondere software spia nei livelli più profondi di dischi rigidi, fatto che gli permette potenzialmente di monitorare e sbirciare nella maggior parte dei computer al mondo; anche quando non connessi alla rete Internet.
Il produttore di software di sicurezza moscovita Kaspersky lab sostiene di aver scoperto personal computer affetti da uno o più di tali programmi spia in 30 nazioni diverse. Per il maggior numero in Iran, seguito da Russia, Pakistan, Afghanistan, Cina, Mali, Siria, Yemen ed Algeria.
I bersagli includono istituzioni governative e militari, compagnie di telecomunicazioni, banche, compagnie energetiche, ricercatori nucleari, media e attivisti islamici.
Secondo Kaspersky la NSA avrebbe iniziato ad infettare computer dal 2001, e i suoi sforzi in questo senso sarebbero incalzati a partire dal 2008, elezione del presidente Obama.
Ciò “sorpassa qualunque cosa nota in termini di complessità e sofisticazione tecnica, ed è esistito per oltre due decadi” , sostiene Kaspersky.
Ciò che ancora più sorprendente è che neanche i produttori dei dischi rigidi siano coscienti che simili programmi spia sono stati installati, dal momento che NSA si sarebbe spinta fino a inviare alcuni agenti spacciandoli per sviluppatori di software, stando proprio alle rivelazioni di alcuni ex agenti dei servizi segreti, altrimenti dicendo alle ditte produttrici che il Governo aveva bisogno di eseguire controlli sulla sicurezza dei codici sorgente in uso sui propri sistemi.
Sempre secondo Kaspersky, ciò rappresenta un notevole exploit tecnologico, poiché il sistema della NSA consente di nascondere questi software malevoli nel “codice oscuro” chiamato firmware, che si lancia ogni volta che un computer viene acceso.
Il firmware del disco rigido è ritenuto da spie ed esperti di sicurezza reti come il secondo valore reale in un PC dal punto di vista di un hacker, secondo solo al codice BIOS, operativo dal primo istante dell’avvio di un PC.
“L’hardware è capace di infettare un computer illimitatamente”, ha sostenuto il capo della ricerca di Kaspersky Costantin Raiu in una intervista.
Nonostante i responsabili della campagna di spionaggio (ancora attiva) potevano facilmente assumere il controllo di migliaia di PC, consentendogli di rubare files e sbirciare tutto ciò che desideravano, le spie sono state selettive e hanno messo in funzione un controllo remoto completo solo su macchine di proprietà dei più ambiti bersagli esteri, sempre secondo Raiu. Stando a lui Kaspersky ha rinvenuto tali infezioni solo nei dischi rigidi di pochi computer di altissimo valore ed interesse.
L’azienda si è rifiutata di nominare pubblicamente la nazione dietro la campagna di spionaggio, tuttavia ha rivelato che essa è strettamente collegata a Stuxnet, l’arma cibernetica sotto controllo della NSA impiegata nell’attacco degli stabilimenti di arricchimento dell’uranio in Iran. La NSA è l’agenzia USA responsabile della raccolta di informazioni elettroniche.
Un ex impiegato della NSA ha rivelato a Reuters che l’analisi di Kaspersky è corretta, e che la gente che ancora lavora per l’agenzia di spionaggio ritiene questi programmi importanti quanto Stuxnet stessa. Un secondo ex impiegato ha confermato che la NSA ha sviluppato questa sofisticata tecnica per nascondere software spia nei dischi rigidi, ma ha anche detto di non essere al corrente di quali progetti di spionaggio se ne servono.
La portavoce della NSA Vanee Vines ha dichiarato che l’agenzia è al corrente del rapporto di Kaspersky ma preferisce non commentare pubblicamente.

Maggiori informazioni: http://bit.ly/2kcLcRA