Ogni qualvolta si captino informazioni relative alla posizione di un veicolo posto sulla pubblica via, siamo assolutamente al di fuori della tutela penale, ed il pedinamento elettronico, mediante l’utilizzo del GPS, è perfettamente lecito. Prima o poi a tutti gli investigatori capita di dover difendere il proprio operato, per aver installato un GPS sotto un veicolo e di essere chiamato a rispondere alla polizia giudiziaria ed al Pubblico Ministero del reato di cui all’art. 615 bis c.p.. In diversi casi, addirittura capita di vedersi sequestrato il GPS e di dover ricorrere alle opportune difese, per vederne la restituzione. E’ opportuno fare chiarezza e sgomberare il campo da eventuali dubbi: l’uso del GPS è assolutamente lecito. Vediamo in che misura.

Il Tribunale di Udine, in funzione di giudice per il riesame, con una recentissima ordinanza dell’11/2/2016 si è pronunciato in merito ad un sequestro operato dalla Polizia Giudiziaria su un GPS, annullando il provvedimento del Pubblico Ministero e disponendo la restituzione dello strumento al proprietario. Continua a leggere

L’investigatore che si limita ad “installare e fornire” apparecchiature per la captazione di conversazioni concorre nel reato di cui all’art. 615 bis, primo comma c.p., ma non nell’aggravante speciale del terzo comma. Continua a leggere